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Priebke: nel '98 ergastolo per Fosse Ardeatine
Lunga disputa giudiziaria, alla fine i domiciliari
11 ottobre, 20:08
Priebke: il boia delle Ardeatine, una storia lunga 100 anni
Priebke: il boia delle Ardeatine, una storia lunga 100 anni
Priebke: nel '98 ergastolo per Fosse Ardeatine
La vicenda giudiziaria di Erich Priebke raggiunse il suo culmine il 7 marzo 1998 quando la corte militare d'appello di Roma lo condannò all'ergastolo assieme ad un altro ex ufficiale delle SS, Karl Hass, per la strage del 24 marzo del 1944 passata alla storia come l'eccidio delle Fosse Ardeatine. Una sentenza giunta al termine di una lunga vicenda processuale, iniziata nel 1995 con la richiesta da parte delle autorità italiane di estradizione a quelle dell'Argentina, dove Priebke viveva.
L'ufficiale giunse in Italia nel novembre di quell'anno e venne richiuso nel carcere di Forte Boccea, a Roma. La Procura militare ottenne il rinvio a giudizio per "concorso in violenza con omicidio continuato in danno di cittadini italiani".
Il primo agosto 1996 il tribunale militare dichiarò estinto il reato per intervenuta prescrizione disponendo la scarcerazione. Una sentenza che fece enorme scalpore e non fu mai eseguita, in quanto l'ex SS poche ore dopo venne riarrestato per una richiesta di estradizione presentata dalla Germania. La Corte di Cassazione, il 15 ottobre 1996, annullò la decisione del tribunale militare e dispose un nuovo processo.
Dopo una lunga disputa di natura giurisdizionale il 10 febbraio del 1997 la Cassazione decise che spettava al tribunale militare di Roma, con una nuova composizione, a giudicare Priebke e l'altro gerarca Hass. Il 4 aprile del '97: comincia il processo, nell'aula bunker di Rebibbia. In primo grado Priebke viene condannato a 15 anni (10 dei quali condonati). Quindi nel processo d'appello arriva la sentenza all'ergastolo, decisione confermata anche dalla Cassazione. Per l'età avanzata a Priebke vengono concessi i domiciliari. Scontati in un appartamento alla periferia nord di Roma.  http://saragio.wordpress.com/2013/10/15/priebke-il-perdente/

Graziani


Presentò domanda per essere trasferito in Eritrea: in quell'Africa che lo aveva sempre affascinato, sin dall'infanzia, e dove sperava di far carriera più rapidamente. Accolta la domanda, nel dicembre 1908 raggiunse la colonia "primogenita" e venne assegnato al I battaglione indigeni di stanza ad Adi Ugri.
In quel remoto villaggio del Seraè, il G. compì il suo noviziato coloniale, che durò quattro anni e fu interrotto da due gravi incidenti: il morso a un dito di un rettile velenoso e un virulento attacco di malaria.
Ricoverato per alcuni mesi negli ospedali di Asmara e di Massaua, sul finire del 1912 poteva rientrare in patria sbarcando in barella nel porto di Napoli.

Rappresaglia di Graziani dopo l'attentato  ad Addis Abeba 19 febbraio 1937:


I morti nella rappresaglia furono, infatti, almeno 4.000.
Il 2 maggio 1950 il tribunale militare speciale di Roma condannò Graziani a 19 anni di reclusione, dei quali però scontò solo quattro mesi, tornando poi in libertà, grazie al beneficio di vari condoni. Scontati quattro mesi fu rimesso in libertà




http://saragio.blogspot.it/2013/10/vergogna-chi.html