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venerdì 30 novembre 2012

Re Napolitano


Il Quirinale, grava sulle tasche dei contribuenti per più di 200 milioni di euro all’ anno, ossia quattro volte Buckingham Palace, solo per fare un esempio eclatante. Il doppio dell’Eliseo francese e ben otto volte il cancellierato tedesco.
Interessante. Chi "deve" fare i sacrifici, quindi?


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Grazie Napolitaumm,






Mauro Sentinelli
Editoriale di nocensura.com
100.000 i "super-pensionati"

Tra le tante ignobiltà di questo paese, una delle più schifose, alla quale sarebbe possibile rimediare nel tempo necessario per approvare una legge composta da 4 righe di testo, è quella delle mega pensioni.

Sono 100.000 i "super-pensionati" e ci costano ben 13 miliardi di euro all'anno. Per garantire il cospicuo assegno a queste persone - che hanno guadagnato cifre ingentissime durante la carriera lavorativa - devono versare i contributi qualcosa come 2.200.000 lavoratori. Uno sproposito.

La pensione più ricca d'Italia è quella di Mauro Sentinelli, ex manager e ingegnere elettronico della Telecompercepisce un assegno di 90.246 euro al mese, - circa 3008 euro al giorno - che si sommano ai gettoni di presenza che percepisce in qualità di membro del Consiglio di Amministrazione di TelecomPresidente del Consiglio d’Amministrazione di Enertel Servizi Srl


  • Provate a chiederlo ad Amato o a Sentinelli C'è il pensionato Inps più ricco d'Italia: 90 mila euro al mese. C'è l'onorevole (Luca Boneschi) che è stato in Parlamento un solo giorno e potrà contare per tutta la vita su una pensione da deputato. C'è l'ex presidente del Consiglio (Giuliano Amato) che ha tagliato le pensioni altrui e ne ha ottenuta per sé una da 31 mila euro al mese. C'è l'ex presidente della Repubblica (Oscar Luigi Scalfaro) che, oltre al non modesto vitalizio per l'alta carica ricoperta, incassa 4.766 euro netti al mese come ex magistrato, pur avendo svolto quell'attività per soli tre anni. E poi ci sono le baby pensioni, le pensioni ai mafiosi, le doppie, triple e quadruple pensioni: mentre al cittadino qualunque vengono chiesti continui sacrifici sul fronte previdenziale, mentre l'Europa insiste per allungare la vita lavorativa e i giovani non sanno se potranno avere una vecchiaia serena, la casta dei pensionati d'oro mantiene i suoi privilegi, anzi se ne riserva sempre di nuovi. Tutto perfettamente legale, s'intende, ma con la differenza non trascurabile che nel caso delle superpensioni la legge viene applicata con sorprendente rapidità, mentre ci sono migliaia di comuni cittadini che attendono anni per vedere riconosciuti i loro diritti e nel frattempo vengono umiliati in modo intollerabile dalla burocrazia previdenziale


    ʺRe Bana­naʺ










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